Rinnovo di contratto, anticipazioni per le Forze Armate

Rinnovo di contratto, anticipazioni per le Forze Armate

Il rinnovo di contratto per le Forze Armate è ancora in fase di stallo, ma abbiamo qualche anticipazione. Ecco i possibili scenari secondo l’ASPMI.

Le trattative per il rinnovo di contratto (2022-2024) Difesa e Sicurezza sono in fase di stallo, soprattutto perché non è stata ancora considerata la richiesta dei sindacati di incontrare la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. C’è un limite alla contrattazione tra la parte tecnica e quella sindacale ed è precisamente quello delle risorse. Le APCSM vogliono discutere degli stanziamenti e delle possibilità di un incremento, necessario non soltanto alla riconoscimento del personale ma anche all’agibilità sindacale.

Senza una risposta, anche solo un segnale politico di interesse, difficilmente si arriverà a un accordo. Nonostante ciò, è già possibile farsi un’idea delle misure probabili per il nuovo contratto, anche perché è stata pubblicata la piattaforma della Funzione Pubblica, nient’altro che la propria ipotesi di accordo. L’Associazione sindacale professionisti militari ci ha comunicato alcune anticipazioni che condividiamo con voi per capire quale potrebbe essere il destino del rinnovo.

Aumenti di stipendio e salario accessorio

La parte economica del nuovo contratto è la più incerta, in bilico finché le Associazioni non otterranno il tanto atteso incontro con la premier. Senza maggiore impegno nelle risorse, infatti, molto difficilmente saranno concretizzabili le proposte sindacali ed è per questo che le APCSM non transigono.

L’obiettivo è un aumento di almeno 100 euro netti al mese per il ruolo gerarchicamente più basso, ancora lontano dal punto d’incontro fornito dalla Funzione Pubblica, che propone invece aumenti a partire da 105,50 euro lordi (per i graduati) fino a 150,50 euro lordi (per i Capitani). Cifre che non riescono a compensare in modo sensibile il dato inflattivo del triennio.

C’è poi grande attenzione al salario accessorio, a partire dall’Indennità forfettaria di guardia. Quest’ultima supera di poco i 3 euro netti l’ora, una cifra irrisoria che i sindacati puntano a raddoppiare, come ci ha spiegato l’ASPMI. In parallelo, la necessità di aumentare il monte ore degli straordinari indennizzabili e di intervenire anche sui Compensi forfettari di impiego. Un tema che tocca profondamente l’Associazione, scontenta anche del criterio di ripartizione delle risorse. Il reddito medio, infatti, penalizza ulteriormente l’Esercito Italiano come Forza Armata più povera.

Valorizzare il ruolo dei marescialli

Un’importante novità riguarda la valorizzazione del ruolo dei marescialli, visto che il riordino dei ruoli non ha previsto nessun tipo di riconoscimento economico a fronte delle maggiori responsabilità correlate al ruolo direttivo. L’indennità simbolica di 1 euro prevista dal contratto precedente deve essere aumentata e nemmeno l’intervento sul Fesi appare sufficiente. Bisognerà, piuttosto, riconoscere gli istituti ad oggi preclusi al personale con maggiore anzianità nel ruolo.

Tutela della genitorialità

Come misura a tutela della genitorialità è prevista una modifica alla lettera d, comma 1, dell’articolo 21 del decreto del Presidente della Repubblica n. 56/2022, sull’esonero dal lavoro notturno. Quest’ultimo dovrà essere riconosciuto, su richiesta, non soltanto al genitore in nucleo monoparentale o in affidamento esclusivo, ma anche al genitore collocatario in affidamento condiviso nei periodi di permanenza del figlio, fino al compimento dei 12 anni di età di quest’ultimo.

Nello stesso ambito, l’estensione del congedo parentale fino ai 12 anni della prole, con un raddoppio del limite ora previsto. Non meno importante, poi, il riconoscimento dello strumento di ferie o licenza solidale a chi assiste il coniuge o i figli maggiorenni, considerando che ora può beneficiarne soltanto chi assiste i figli minori.

Flessibilità e conciliazione della vita privata

L’ASPMI ci ha sottolineato le importanti difficoltà di conciliazione della vita privata e lavorativa che affrontano i militari, danneggiando il benessere non solo del personale ma anche delle relative famiglie. Per questo, si pensa all’introduzione di modalità di lavoro flessibili come il telelavoro e il cloud working per chi è in servizio presso gli organi centrali o frequenta corsi di formazione.

Inutile ribadire che questa novità garantirebbe un importante aiuto ai lavoratori pendolari, ma si rivelerebbe provvidenziale per tutelare il personale penalizzato dagli errori nelle operazioni di trasferimento. ASPMI guarda anche all’estensione dell’esonero della sovrapposizione completa dell’orario di servizio per il personale che ha il coniuge in altre Forze Armate o di Polizia, che permetterebbe anche un certo risparmio alle famiglie militari con figli piccoli.

Non manca, poi, nelle richieste dell’ASPMI, la tutela della salute del militare e dei suoi familiari, pensando rispettivamente al riconoscimento della giornata di servizio in caso di improvvisa assenza per malattia e a maggiori tutele per i caregiver di familiari disabili ai sensi della legge n. 104/1992. Tra le numerose proposte in ballo, c’è anche la possibilità di usufruire della licenza straordinaria per visite mediche e prestazioni specialistiche urgenti e il raddoppio delle giornate retribuite in caso di malattia del figlio.

Esternalizzazione dei servizi armati

I militari dovrebbero avere modo di concentrarsi il più possibile sulla propria missione, ci ha detto l’Associazione, e non è possibile dissentire in un momento storico come questo. Si chiede alla Difesa un miglioramento continuo e uno sforzo sempre maggiore per fronteggiare le sfide del traballante panorama internazionale. Esternalizzare i servizi armati sarebbe molto utile da questo punto di vista, considerando quelle operazioni per cui la specifica competenza dei militari è un surplus più che una condizione, lasciando ai militari l’addestramento e l’operatività.