Luca Restivo - 12 luglio 2022
Quanti militari italiani dovranno intervenire in Ucraina se la situazione dovesse peggiorare? La risposta di Draghi
L’Italia farà la sua parte e se necessario invierà nuove truppe in sostegno della NATO.
La guerra in Ucraina ha avuto il merito di compattare la Nato e l’Unione europea, riconoscendo un comune pericolo e cercando in tutti i modi di fronteggiarlo.
Il pericolo numero uno è la Russia di Vladimir Putin, come emerso dal vertice dell’Alleanza Atlantica tenutosi a Madrid che ha, di fatto, messo a punto le linee guida della road map che per i prossimi dieci anni, tracciando le nuove sfide sul piano della sicurezza militare e politica dell’Alleanza.
Nell’ambito del meeting per lo Strategic Concept 2022, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha assicurato un aumento dei militari Usa nelle basi italiane, potenziando la capacità di difesa aerea nel nostro Paese e in Germania.
Se la Nato rafforza i propri confini e blinda la zona orientale a confine con l’Ucraina, l’Italia è pronta ad inviare nuove truppe nel Paese di Volodymyr Zelensky nel caso in cui la situazione dovesse peggiorare.
Lo ha assicurato il premier Mario Draghi, ribadendo l’impegno del nostro Paese che non si è mai tirato indietro davanti alle situazioni più critiche.
Militari italiani in Ucraina: cosa ha detto Draghi
Quello che stiamo vivendo è un momento cruciale sia per la Nato che per tutti i Paesi della Ue. Trovarsi a fronteggiare lo spiacevole inconveniente di “avere una guerra in casa” non è semplice, tantomeno facile da gestire.
Il premier Mario Draghi ha ribadito la portata della situazione, precisando però che non ci troviamo dinnanzi ad un ischio di escalation del conflitto, tuttavia “bisogna essere pronti”.
L’Italia ha assunto il comando Nato in Bulgaria, oltre all’aiuto che presta in Romania e il pattugliamento aereo nei Paesi Baltici.
“Le forze che verranno mandate in Bulgaria e in Ungheria sono circa 2 mila soldati”. Grazie all’allargamento dell’Alleanza Atlantica, con Svezia e Finlandia che hanno chiesto ed ottenuto l’adesione alla Nato, “molte divergenze di opinioni sulla costruzione della difesa europea e di una sua complementarietà con la Nato vengono superate”.
Militari italiani in Ucraina: quanti pronti a partire
I militari di stanza in Italia e pronti a partire nel caso in cui il conflitto dovesse peggiorare sono 8mila. Mentre, sono 70 i militari americani che arriveranno nel nostro Paese e contestualmente si provvederà a rafforzare il sistema di difesa antiaerea.
“Mi viene descritto dal ministro della Difesa come un assestamento che era già in programma. Il sistema di difesa aerea certo deve andare a rinforzare il fianco orientale”.
Inoltre, Draghi ha ribadito l’appoggio del nostro Paese a Svezia e Finlandia, già nel mirino della Russia per la decisione di entrare nella Nato, guidata dal Generale Christopher Cavoli, dopo il via libera della Turchia di Erdogan.
C’è chi si questo punto parla di una vera e propria sottomissione dei Paesi Scandinavi al “dittatore” turco. La fine del veto di Ankara in cambio dei ribelli curdi.
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